i cellulari sono una bella invenzione ma gli smartphone sono dei veri succhia batteria. Non è un caso se sono stati ideati e commercializzati i Power bank che ci aiutano a far durare di più la vita giornaliera dei telefonini, magari quando li usiamo e siamo in gita, a pescare, in escursione o comunque lontano da fonti di alimentazione.
Avendo un paio di batterie 18650 inutilizzate da 2Ah ed un moduletto cinese charter/converter USB mi sono detto “perché non farmelo”?
E cosincosì quattro e quattr’otto il powerbank casalingo è venuto alla luce senza nessuna pretesa di bellezza.
l’ho anche dotato di un comodo tester di batteria per verificare lo stato di carica, display che assorbe giusto qualche milliampere.
le due batterie sono in parallelo per raddoppiare la capacità portandola a 4Ah ed una volta testato con l’apposito tester di capacità ha dato come risultato 2, 6Ah, in linea con le aspettative. Non bisogna dimenticare che la tensione delle batterie da 3,7 viene portata a 5 volt il tutto con un’efficienza tra il 90%e il 98%
calcoli alla mano: 4000/5*3.7*0.95=2800mAh
il tutto è tenuto insieme da abbondanti nastrate di scotch e da colla a caldo. I collegamenti non meritano neppure di disegnarne lo schema elettrico, semplicemente l’uscita batteria del modulo va appunto alle due batterie in parallelo e alla stessa uscita l’ingresso del tester a led.